Capunti, la tradizionale pasta pugliese. Come farli in casa.
I capunti, tipo di pasta realizzata a mano con semola di grano duro, hanno avuto un grande successo in tutto il meridione, nascendo in particolare in Puglia ma venendo adottata da tutte le zone circostanti, spesso con nomi diversi. È uno dei tipi di pasta più antichi e appartiene alla tipologia “trascinata” per via del movimento necessario per realizzarla, da cui il nome con cui è chiamata in Puglia e Basilicata, la “strascinata”.
Le prime documentazioni di capunti appartengono al periodo del regno di Federico II di Svevia, dove, in Puglia, nel nord foggiano, vengono definiti in un antico documento come impasti oblunghi e rotondi, calcati con un dito per avere una forma incavata. È relativamente facile realizzare capunti a mano, soprattutto con la dovuta pratica; le massaie più esperte sono capaci di dare vita a chili di pasta utilizzando contemporaneamente più dita delle loro mani con movimenti quasi ipnotici. Scopriremo ora come riuscirci anche noi, partendo semplicemente da farina e acqua.
Come farli
Disponete la farina realizzando un piccolo mucchio con fontana al centro. Aggiungete acqua e sale poco la volta, poi l’olio, e impastate a mano. Di tanto in tanto sarà opportuno infarinare la spianatoia. Il risultato sarà un composto compatto, liscio, omogeneo. Lasciate riposare per circa mezz’ora, così che l’impasto per i capunti perda elasticità e possa essere facilmente steso sul piano di lavoro. Prendete un pezzo per volta e realizzate un piccolo rotolo, da cui prendere un tocchetto largo non più di 1 cm.
Esercitate una piccola pressione e scavate il capunto al suo interno, arricciandone i bordi. Continuate così fino ad esaurire l’impasto. Successivamente lasciateli riposare sulla spianatoia o in frigo per un paio d’ore, dopo averli spolverizzati con la semola. Passato il tempo necessario a farli seccare, i capunti saranno pronti per la cottura in acqua bollente, in seguito alla quale potrete mescolarli con una serie infinita di condimenti a piacere.