I crusicchi e la la storia
Crusicchi di Caggiano – Cilento e Vallo di Diano.
Considerato il piatto della domenica per eccellenza e soprattutto del Ferragosto caggianese, i crusicchi vengono cotti in un abbondante sugo a base di castrato di pecorino, come detta la tradizione culinaria locale. I crusicchi, in realtà, sono i cavatelli, degli gnocchi dalla forma allungata e concava che è possibile gustare non solo a Caggiano ma in tutta Italia ma con diversa denominazione e spesso con solo con leggere differenza di forma che ne caratterizza la provenienza. Questo è possibile perché l’origine dei cavatelli è comune a tutto il paese. Questi gnocchetti fatti in casa, infatti, sono stati ideati durante il regno di Federico II e la storia vuole che proprio questa pasta era la preferita dell’imperatore tanto che tutti i commensali alle sue cene e ai suoi banchetti potevano gustarli in diverse salse e non solo col ragù. Una leggenda racconta che i crusicchi furono il piatto forte della cena del “Colloquium generale”, ovvero la cena che l’imperatore tenne nel 1240 insieme agli alti funzionari e dignitari del regno a Foggia. Checché se ne dica, è innegabile la bontà dei crusicchi di cui ancora oggi i campani sono golosi, soprattutto quando vengono cotti e serviti direttamente all’interno delle tipiche terrine di cotto, le pignatte.“