Il brodo di polipo
NAPOLI – Il brodo di polipo, A tazza e bror e’ purp, il cibo di strada della Napoli antica. Ne parlava già Boccaccio nel 300. Una pietanza povera come tutti i piatti più prelibati della cucina italiana., semplice ed economica. Un piatto da bere, caldo fumante con i pezzi di polpo all’interno le cosiddette ‘ranfetella’,i tentacoli. Un concentrato di vitamine e sali minerali da bere tutto l’anno, caldo fumante di inverno, fresco di estate.
Pochi semplici ingredienti: acqua, pepe nero, sale ed ovviamente il polpo possibilmente fresco, a Napoli lo si pesca tutto l’anno. Il risultato un brodo rosso intenso e saporitissimo. Taluni utilizzano addirittura l’acqua di mare.
Agli albori dello scorso secolo ed anche dopo a Napoli vi erano i carrettini che vendevano questo elisir per strada, probabilmente con la pizza uno dei primi street food napoletani.
Procedimento per il nostro brodo di polpo. Che sarà di pezzatura intorno al chilo – chilo e mezzo. Preferibilmente abbattuto in freezer per essere sicuri che non risulterà troppo duro e fibroso. Acqua a coprire, salata e pepata quanto basta. Solo quando l’acqua bolle si cala dentro il polpo (già lavato e strofinato bene) dalla testa, per poi estrarlo e di nuovo tuffarlo. “Si cala e s’aiza” tre, quattro volte per fargli arricciare i tentacoli. E finalmente si lascia cuocere, per un’oretta. Quando il forchettone infilza facilmente la carne vorrà dire che è cotto, poi va a gusto, più al dente oppure più cotto. Spento il fuoco si lascia riposare il polpo nell’acqua per altri cinque minuti. Si tira fuori e si mette da parte, mentre quel brodo va versato in tazza e bevuto senza indugio con l’aggiunta di tentacoli a pezzetti.