Il gambero di Crapolla

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Il gambero di Crapolla

Nell’area marina protetta di Punta Campanella della Costiera Sorrentina, prospiciente  alla costa di Massa Lubrense: è là che vive il gambero di Crapolla o di nassa.

 

 

Chiamato anche parapandalo (nome scientifico Plesionika Narval), è un gambero che ama i luoghi oscuri, le grotte di cui quest’area è ricca. Lo si trova, oltre che nei pressi di Punta Campanella, ad Ustica, a Filicudi, all’Argentario e nella zona di Portofino.

Rosa, cn qualche venatura di bianco, piccolo, dalle tipiche uova di un blu intenso, in Campania prende il nome da uno dei suoi rifugi preferiti: la piccola baia di Crapolla. In un paesaggio fatto di rocce e macchia mediterranea, la baia, quasi un fiordo, è lunga e stretta, segnata, da un lato, da una torre d’avvistamento cinquecentesca in funzione di difesa dai saraceni, e dall’altro dalla cappella di San Pietro, edificata nel luogo dove sorgeva la distrutta abbazia di San Pietro, di cui si ha notizia scritta già in una pergamena del 1111 appartenente all’archivio della SS. Trinità delle Monache di Amalfi e in cui si ritirò per un periodo di eremitaggio Teofilo Folengo, il poeta maccheronico autore del Baldus.

uova gambero crapolla

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Raggiungere il fiordo di Crapolla non è semplice e lo si puo raggiungere solo via mare o grazie ad una lunga camminata che parte dalla località di Torca, include diverse centinaia di gradini e richiede circa un’ora.

Lo si trova a 80-100 metri di profondità da febbraio a giugno, tra le grotte e le secche intorno a Marina della Lobra, Li Galli, Punta Campanella e Crapolla, appunto, utilizzando come esca del pesce azzurro e per mezzo di particolari nasse che hanno la forma di una grossa zucca, intrecciate a mano con giunco e mirto da pochi pescatori locali.

 

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