Le cucine d’Italia: la cucina potentina
Le materie prime semplici sono alla base di tutte le cucine tradizionali regionali, nate da piatti poveri e dagli avanzi di altri pranzi, i popoli italiani hanno saputo trasmettere la propria creatività in piatti che poi sono diventati un must della cucina italiana. Anche la cucina tradizionale lucana è fatta di elementi semplici quali il pane, la pasta, l’olio d’oliva. Un elemento particolare è il baccalà. Il pane in tutti i casi resta sempre l’elemento base, recuperare il pane del giorno prima era fondamentale per tutte le famiglie. Un piatto invernale è il tipico pane cotto, piatto della cucina povera in assoluto. Diverse, inoltre le varietà di pasta fresca, realizzata artigianalmente con eventuale aggiunta di uova ed essiccata successivamente. Ricordiamo in particolare, i cavatelli, i fusilli, gli strascinati e le lagane, accompagnate da fagioli o ceci.
Le lagane oltre ad essere utilizzate in Basilicata fanno parte anche della cucina campana, regione confinante e in modo particolare della parte basse della Campania con i territori compresi a sud della provincia salernitana che racchiude un territorio affascinante e che si chiama Cilento e Vallo di Diano.
Lagane
Le lagane è una pasta fresca simili alle tagliatelle, ma più spesse, larghe e corte: si fanno con acqua, farina di grano duro e sale. Sono diffuse in diverse regioni del sud Italia e conosciute anche come sagne: il nome deriva dalle lasagne del mondo latino e greco, chiamate laganum elaganon. In Basilicata fanno il paio con i legumi, in particolare con i ceci: pare che lagane e ceci fosse il piatto tipico dei briganti che si riversarono nei boschi del Vulture nella seconda metà del XIX secolo. La ricetta è fatta con i ceci, le lagane, l’aglio, un mazzetto di rosmarino e uno di salvia, cipolla, sedano, sale e peperoncino.